Oggi, 28 gennaio, si celebra la giornata della protezione dei dati, istituita nel 2006 dal Consiglio d’Europa. Viene celebrata in tutto il mondo e fuori dal nostro continente viene chiamata “giornata della privacy”.
La giornata della protezione dei dati è molto sentita, Un argomento da tempo al centro dell’attenzione dei dibattiti internazionali, perché i rischi che crea sono troppo elevanti e molte persone ancora oggi non ne sono a conoscenza. Un attacco informatico o un furto di password sono dei problemi che affliggono tantissimi internauti, ed è fondamentale tutelare gli account e i dati.
Giornata della protezione dei dati, quanti attacchi a fine di estorsione.
Secondo un’indagine condotta da Cloudflare, negli ultimi mesi è aumentato il numero di attacchi informatici a fini di estorsione. Si tratta dei cosiddetti ddos (distributed denial of service), una minaccia che rende impossibile accedere ad un sito, perché in mano ai “cracker”, che a differenza degli hacker agiscono per avere in cambio una somma di denaro. Riescono a bloccare un sito convogliando molte richieste di clic verso il portale, mandandolo in tilt per troppi accessi.
Le industrie più colpite sono quelle manifatturiero, videogame, scommesse, servizi per le imprese. Secondo Cloudflare, inoltre, tra i paesi da cui partono gli attacchi ci sono Cina, USA e Brasile, e gli stati maggiormente colpiti sono Stati Uniti, Canada e Germania.
Protezione dei dati, cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
Per proteggere i nostri dati, siti e account, il primo suggerimento che possiamo seguire è quello di creare password complesse ed elaborate. Sequenze numeriche, date di compleanno, nomi, sono ancora oggi le password più diffuse in Italia. Niente di più sbagliato: per proteggere i nostri account social e conti bancari, Security.org ci suggerisce di evitare le banalità. Ecco, quindi, poche semplici regole da seguire per creare una password ad hoc.
- Per proteggere i nostri account, uno dei criteri fondamentali è la lunghezza: secondo Security.org una password dovrebbe essere lunga almeno 16 caratteri. Ciononostante, quasi la metà degli americani utilizza password di massimo 8 caratteri, mettendo a rischio la sicurezza dei propri account.
- Per creare una password sicura, un altro suggerimento da tenere a mente è quello di evitare di usare solo lettere minuscole, e mixare lettere (maiuscole e minuscole), numeri e caratteri speciali. Evitare, quindi, date di compleanni, nomi di animali o persone e altre informazioni facilmente intuibili e reperibili.
- Secondo una ricerca condotta da Eurostat, nel 2021 solo il 39% degli europei ha letto le informative sulla privacy prima di fornire i propri dati personali, e solo il 36% si è accertato che il sito a cui ha fornito i propri dati sia affidabile. Un numero troppo basso per combattere questa piaga sociale che crea troppi disagi, soprattutto economici.
Sicurezza informatica, quanti soldi persi!
Ciò che più stupisce è che queste violazioni spesso causano conseguenze economiche sia per i privati che le aziende: nel 2019, infatti, il furto di password ha generato l’80% di violazioni di dati sensibili a livello globale.
Per quanto riguarda le aziende, IBM stima che nel 2020 abbiano perso in media 4 miliardi; i privati, invece, nel 2019 avrebbero perso 92 milioni di dollari globali, quasi 900 a testa.
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